Laboratorio dimostrativo per la realizzazione di origami e di un giardino di muschio attraverso la tecnica giapponese del Nihon Teien

Domenica 15 settembre dalle dalle 17.30 alle 18.30, all’interno del Borgo del Ricetto di Candelo, nell’ambito della Fiera della Parola e delle Emozioni, si svolgerà il laboratorio di Rosalinda Peraldo Dan (Bloom di Biella); laboratorio riservato ai bambini dai 5 anni ai 12 anni

Il Giappone è una delle zone con la maggior concentrazione di muschio al mondo: ci sono più di 1.700 varietà distribuite sul territorio nazionale. La familiarità del popolo giapponese con questa pianta lo rende, fin dai tempi antichi, uno dei simboli di questa terra. La sua presenza è nella lingua stessa: il verbo ‘kokemusu’ – coltivare il muschio – allude all’eternità del tempo e significa che qualcosa è stato completamente coperto di muschio dopo un lungo intervallo. Allo stesso modo la parola “Koke no koromo” – abbigliamento di muschio – (con il quale è chiamato l’abbigliamento modesto dei monaci buddisti), deve il suo uso alla somiglianza tra la sobrietà del muschio e l’aspetto del monaco, la cui vita è governata dalla povertà e dall’onestà.

 NEL CORSO DEL LABORATORIO IL MOMENTO COMPOSITIVO VERRÀ ACCOMPAGNATO DALLA STORIA E DA NOTE SPIRITUALI IN SINTONIA CON LE NOSTRE AFFINITÀ D’INTENTI OPERATIVI E DIVULGATIVI.

L’ARTE DI PIEGARE LA CARTA  折り紙 ORIGAMI

“Oru”- piegare e “Kami” – carta. Due parole giapponesi che unite creano un’arte antichissima, un’arte che arriva direttamente dagli dèi della religione shintoista: l’origami. Ricercare l’origine temporale – e quindi la paternità – dell’arte di piegare la carta è un lavoro filologico difficile: Cina, Giappone, India, mondo arabo, anche in Occidente ci sono testimonianze antichissime della lavorazione della carta. Ma sicuramente chi ha preso la tradizione e ne ha fatto un’arte e ne ha diffuso la cultura nel mondo è il Giappone. Le prime forme di origami, chiamate “go-hei”, erano delle semplici strisce di carta con forme geometriche unite tra di loro da un filo o ad una bacchetta di legno e venivano utilizzate per delimitare gli spazi sacri.

Materiale: senza forbici, nastro adesivo, clips o altro al di fuori di un semplice foglio di carta! Il discorso introduttivo focalizzerà emozionalmente sull’importanza della semplicità del riutilizzo di semplici materiali a costo zero, la bellezza delle piccole cose che non diminuisce affatto l’importanza di un gesto, che può diventare dono ed esempio.

Su prenotazione al whatsapp n° 0152535146