Coaching per bambini
Sono trascorsi più di 10 giorni dall’evento Fiera Letteraria Biellese Indoor e la scrittrice e mental coach Silvia Meliani commenta così: “Sto ancora pensando alle immagini che hanno disegnato i bambini su “La scatola della felicità“… Sarei curiosa di sapere che cosa ci hanno messo dentro!
Non era facile spiegare ai bambini che hanno partecipato che cosa fosse la felicità, ma, con il libro L’Alfabeto Positivo e il racconto dedicato, appunto, a questa parola, è stato più semplice di quello che credessi.
I piccoli ascoltatori erano rapiti dal racconto, immedesimandosi nella protagonista Batilda, che attraverso un esempio pratico riusciva pienamente a far capire il concetto; sono stati attivissimi anche durante la lettura, hanno commentato e fatto a loro volta degli esempi.
Per aiutarli abbiamo posto delle domande simboliche a cui hanno risposto tutti con entusiasmo, scalpitando per poter disegnare la scatola che era lì in un angolo, intonsa, che li guardava.
Quando hanno ricevuto la scatola foderata di bianco e preso possesso dei pennarelli, non hanno avuto un attimo di esitazione; mi ha colpito con quanta chiarezza di idee hanno iniziato a disegnare tante scatole diverse, ognuna un mondo a sé, alcune organizzate, alcune con un talento innato, raffiguranti mondi, cuori, boschi, fiori, cieli, la parola felicità in grande in piccolo con tanti colori e perfino un frigorifero!
E’ stato stupefacente vedere quanto i bambini, con meno filtri e costruzioni mentali degli adulti, dopo aver identificato bene il concetto sapessero riprodurre in immagine senza esitazioni… Meraviglioso!
Ma c’è anche un’adulta che non ha resistito a fare la scatola!
La scatola della felicità è soltanto uno dei 21 esercizi contenuti nel libro de L’Alfabeto Positivo, il primo libro di coaching per bambini; perché il fare giocando è sicuramente la base di partenza per assimilare concetti positivi sia per i piccoli che per i grandi.
Ringrazio tantissimo Orizzonti Creativi per avermi permesso di organizzare questo laboratorio e un ringraziamento va anche a Sara Lombardo e Teresa Cavarretta, due insegnanti splendide, che mi hanno coadiuvato nel laboratorio.”