Il cielo in una stanza
Il Guardastelle, al secolo Agostino Giampietro, autore del libro Un due tre… stella!, così commenta l’esperienza della Fiera Letteraria Biellese Indoor: “Scrutare quell’innato senso di meraviglia e stupore negli occhi dei bambini che, per la prima volta, scoprono il cielo stellato e i suoi segreti, è qualcosa di divino. Lo scopo del laboratorio “Una passeggiata tra le stelle”, rivolto a bambini e ragazzi, è questo: avvicinare i piccoli a uno spettacolo naturale gratuito che abbiamo tutti i giorni su di noi e che abbiamo “perduto”. Colpa di Darwin. Direte: “cosa c’entra Darwin, adesso?” L’adattamento evolutivo ha portato alla nascita di quello che ho immaginato essere l’indegno successore dell’Homo Sapiens, l’Homo Cellularensis, perennemente chino a testa in giù sul proprio smartphone, costretto a rincorrere a ritmo frenetico la miriade di attività reali e virtuali del mondo globalizzato. Così, è facile che ci si scordi di cose molto distanti come le stelle; in realtà vicinissime, perché l’Uomo le ha sempre osservate e studiate, con curiosità e ingegno. Il cielo, per l’essere umano, è uno specchio in cui rivede se stesso, e come tale va raccontato. Il cielo rappresenta un fantastico libro di mitologia, tra scappatelle di Zeus e vanità reali di Cassiopea, che a confronto una qualsiasi moderna influencer di TikTok è una pivella. Durante la passeggiata la creatività dei bimbi viene stimolata ai massimi livelli con il gioco “unisci i puntini”, per introdurre il significato delle costellazioni. Del cielo vanno raccontati i movimenti e le complesse leggi che lo regolano. Ma con un po’ di inventiva e qualche sana metafora, basta un ombrello e qualche disegno. Così si scopre che la Terra è un’astronave che viaggia nello spazio a velocità impensabili e che siamo tutti passeggeri astrali a bordo di una grande giostra che ruota incessantemente nel Cosmo. Ed è sempre meraviglioso ascoltare riflessioni profonde di bambini di 6 anni, che alla stregua di piccoli Einstein e senza particolari nozioni di meccanica celeste, arrivano a “intuire” complessi fenomeni e principi. Eppur si move, avrebbe detto qualcuno. Si raccontano, attraverso un gioco, le costellazioni zodiacali attraverso cui il Sole si muove durante l’anno, gioco che permette di svelare niente meno che il protettore dell’Arte Medica, un tale Ofiuco, appiccicato sulla volta celeste, in compagnia del sole tra fine novembre e metà dicembre. Tutto questo stando comodamente seduti in un’aula, al buio, grazie ai potenti mezzi della tecnologia e a un planetario virtuale, che porta, con grande gioia dei piccoli (e anche dei numerosi adulti che sono rimasti lì ad ascoltare) – parafrasando un sempre attuale Gino Paoli -, il cielo in una stanza.”
Agostino Giampietro